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14 comments
  • Se chiedevi perché non andavano a votare molti dicevano : "se anche avesse vinto il sì, due mesi dopo ricambiavano le leggi e tornavamo alla situazione di oggi".

    Riguardo lo spreco di soldi e il giorno sbagliato, opinione comune era accopparlo alla data dei ballottaggi di maggio e evitare il problema "fine settimana al mare".

    Riguardo il promuovere l'astensionismo, andrebbe vietato per legge ai politici considerato che esistono perché esiste il concetto di voto.

    O spostiamo i referendum nel mondo online, o possiamo smettere di sprecare soldi.

  • @mau per evitare di stabilire una quota arbitraria per il quorum, come fa @maddmaths , dovremmo agganciare il quorum all'affluenza dell'ultima elezione politica nazionale (o alle ultime 2 o 3). Finché non lo faremo, alla luce dell'attuale partecipazione al voto, avranno successo solo quei referendum che scatenino la parte emotiva dell'elettorato

    @politica

    • @macfranc Quella di mettere il quorum alla metà dei votanti alle ultime politiche era la mia idea. Però quella di @maddmaths ha il vantaggio che effettivamente invoglia al voto.il NO ma rispetta gli astenuti.

      @politica

      • @mau

        Quella di mettere il quorum alla metà dei votanti alle ultime politiche era la mia idea.

        Sappi che si tratta di un'idea ventilata spesso da politologi e costituzionalisti

        Però quella di @maddmaths ha il vantaggio che effettivamente invoglia al voto

        Certo, ma mi sembra troppo ancorata alla percentuale attuale di astenuti. Il problema è l'astensione fisiologica: Cosa succede se l'astensionismo fisiologico dovesse aumentare al 75%? In casi del genere, Dovresti modificare quel modello. E in presenza di uno scenario di grande astensionismo, partecipazione limitata, e politica ancora più elitaria e basata sulla cooptazione, ci sarebbe ancora la volontà e la capacità politica per farlo?

        @politica

    • @macfranc

      Ma perché dovremmo avere un quorum su referendum abrogativi, che trattano materie di importanza X, quando sui referendum costituzionali, che trattano materie di importanza X^2, non c'è nessun quorum?

      • @max il motivo è abbastanza semplice: i referendum costituzionali vengono indetti solo se:

        1. il parlamento ha approvato in 4 passaggi la modifica costituzionale a maggioranza semplice, ma senza raggiungere i 3/4 +1 in una delle due camere in almeno uno dei 2 passaggi
        2. se almeno 5 consigli regionali o se il 15% dei parlamentari di una sola delle due camere o se 500.000 cittadini hanno richiesto il referendum

        In questo scenario, abbiamo quindi una modifica che ha passato 4 volte il vaglio del Parlamento. Si tratterebbe quindi di una modifica legislativa ad alto impatto che ha superato il vaglio della maggioranza dei delegati in Parlamento. Pertanto la modifica costituzionale ha bisogno sì di un suffragio universale per la conferma, ma si tratterebbe di una modifica già ponderata. A quel punto, se la partecipazione fosse bassa e vincesse il NO, sarebbe solo una evidente conferma che il Parlamento non ha capito che quella modifica non è di interesse per la maggioranza dei cittadini.

        Nel caso dei referendum abrogativo, invece, l'abrogazione di una legge può essere richiesta da una ridotta minoranza della popolazione: praticamente l'1% dell'elettorato, ossia la metà dei follower di Lorella Cuccarini su Instagram!

        Se Lorella Cuccarini chiedesse di firmare con SPID l'abolizione della pesca sportiva, probabilmente avremmo 200 mila persone che votano sì e 10 mila pescatori che si vedrebbero negare un diritto.

        Il quorum, perciò, tutela la minoranza debole dall'arbitrio di una minoranza più numerosa, combattiva e organizzata.

        Spero di essere riuscito a spiegare il motivo per cui un quorum deve esistere all'interno di uno scenario referendario di carattere abrogativo.

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