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La fine dei siti Internet

www.ilpost.it La fine dei siti Internet - Il Post

Con l'affermarsi di piattaforme e app hanno progressivamente perso centralità e rilevanza, e con loro le persone che li facevano

Der Aufstieg der Blogs und später die noch schnellere und umfassendere Verbreitung der sozialen Medien, die durch die Verbreitung von Smartphones begünstigt wurde, machten die Werkzeuge und technischen Fähigkeiten, die zuvor zur Aktualisierung der statischen Seiten erforderlich waren, nicht mehr erforderlich. Aber sie reduzierten auch die Notwendigkeit und Popularität von Websites - die in vielen Fällen selbst Aggregatoren von Inhalten anderer Websites waren - zugunsten eines zunehmend zentralisierten und von wenigen dominanten Plattformen vermittelten Interneterlebnisses. Das Engagement einer wachsenden Anzahl von Benutzern auf der einen Seite hat die Menge an persönlichen Daten und Informationen, die im Internet verfügbar sind, erheblich erweitert - für die Benutzer selbst, Aber vor allem für die Unternehmen - und auf der anderen Seite führte dies zu einer Verarmung der über die Websites verteilten Informationen.

«La buona notizia è che i siti non sono andati da nessuna parte», scrisse lo sviluppatore statunitense Jason Velazquez a gennaio sul suo blog, citandone alcuni dei suoi preferiti, tra milioni che ancora esistono. «La brutta notizia è che siamo noi quelli scomparsi», aggiunse in riferimento alla perdita della «gioia della scoperta» dei contenuti e della capacità di cercarli e gestirli da parte di chi ne fruisce, li aggrega o li produce. Secondo lui, «esternalizzando la scoperta agli algoritmi aziendali», la maggior parte delle persone – non tutte, ma abbastanza da cambiare Internet – ha sostanzialmente barattato l’autonomia delle proprie ricerche con un feed di contenuti infinito.

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